Con due decreti del direttore amministrativo emanati lo scorso dicembre è stata avviata la revisione della struttura organizzativa dell’amministrazione dell’Ateneo. Le linee di indirizzo di tale revisione erano state approvate alla fine di luglio 2011 dagli organi di governo, dopo averle presentate alla comunità accademica e alle organizzazioni sindacali.
La nuova articolazione della struttura organizzativa è caratterizzata principalmente da una rivisitazione delle competenze affidate ai poli che, accorpate per materie omogenee, vengono riassegnate a unità organizzative di vertice della struttura amministrativa centrale.
E’ una delle novità introdotte dai provvedimenti. Li illustra in questa intervista il direttore amministrativo Giovanni Colucci.
Quali sono le esigenze a cui risponde questa riorganizzazione?
L’organizzazione si presentava fino ad ora con tratti di natura spiccatamente gerarchica, verticale. Come noto, in linea teorica, dal punto di vista gestionale questa impostazione presenta dei vantaggi in termini di unitarietà di indirizzi e di corrispondenza tra autorità e responsabilità, ma ha anche il difetto di essere rigida e di rendere difficili gli apporti “creativi” da parte degli operatori con il rischio di perdere di vista la qualità dei servizi per cui la struttura è stata creata. L’ipotesi di lavoro è quella di transitare gradualmente da una organizzazione gerarchica ad un’organizzazione per processi, orizzontale, che tende a soddisfare i bisogni espressi dalla collettività cui si riferisce, cercando di scongiurare il rischio che si presentino problemi di coordinamento. Si devono creare, perciò, dei meccanismi operativi e degli snodi organizzativi che riconducano ad unità i vari segmenti, dal momento che un processo può essere trasversale a più unità organizzative.
E quali gli elementi principali del nuovo modello organizzativo?
In primo luogo, lo snellimento e l’unificazione dei procedimenti amministrativi e dei processi, in modo che possano tendenzialmente avere inizio e compiersi nell'ambito di una stessa Area dirigenziale; la realizzazione di due aree distinte per la didattica e la ricerca; la costituzione di un’area della comunicazione e di un’area che tenga insieme le competenze in materia di programmazione, controllo, valutazione e sviluppo organizzativo. Vengono evidenziate, inoltre, le funzioni del Dipartimento Interistituzionale (DIPINT), previsto dal Protocollo d'intesa con la Regione Toscana e dagli accordi con le Aziende ospedaliero-universitarie.
