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Varata la policy di ateneo sull'open access

Il repository può essere consultabile anche da un pubblico non accademico?
Certo e sotto il profilo non prettamente scientifico il repository istituzionale, che si chiamerà FLORE, Florence Research-Florence Repository, avrà l’indubbia ricaduta positiva di rendere immediatamente percepibile a qualsiasi tipo di pubblico la quantità enorme dei lavori scientifici prodotti dai membri dell’Ateneo. In tal modo, l'Università italiana disporrà finalmente di una forma efficace e trasparente di comunicazione esterna del proprio impegno scientifico e l’opinione pubblica potrà avere contezza del lavoro effettuato dai ricercatori. L’evidente ricchezza del repository annullerà di per sé le critiche infondate, oltre a rendere disponibili a tutti gli interessati i prodotti finali della ricerca, ciò che di per sé si configura come un’operazione di alto profilo civile, etico e trasparente trattandosi dei lavori prodotti con denaro pubblico.

Perché la policy è così importante per i repository istituzionali?
La policy stabilisce chi potrà depositare nel repository e che cosa e dà forza al repository stesso, in quanto decisione assunta dagli organi di governo dell’ateneo. Il repository è un deposito istituzionale altamente controllato, non è un luogo dove chiunque può depositare qualsiasi documento. FLORE conterrà i contributi scientifici (compresi i deliverable dei progetti europei) frutto dell’attività di ricerca di docenti, ricercatori, assegnisti e personale tecnico amministrativo dell’Ateneo, prodotti anche in collaborazione con studiosi di altre istituzioni che diano l’assenso. Conterrà, inoltre, contributi di studiosi che svolgono attività di ricerca per conto dell’Università di Firenze. La Commissione OA ha voluto adottare i criteri più liberali possibili in fatto di tipologie documentarie accettate, per consentire un’adeguata restituzione della complessità del panorama della ricerca e dei risultati prodotti dall’Ateneo, che ha il compito di vigilare sul rispetto del deposito obbligatorio per i contributi derivanti da ricerche finanziate con fondi pubblici e per tutti gli altri casi previsti.

Come funzionerà FLORE?
Il repository sarà in connessione con l’anagrafe della ricerca (U-Gov) e contribuirà a monitorare la produzione scientifica ai fini della sua valutazione. A livello tecnico, il rapporto con l’anagrafe sarà garantito dal protocollo di interoperabilità OAI-PMH, Open Archives Initiative - Protocol for Metadata Harvesting; in tal modo per gli autori sarà sufficiente inserire un’unica volta i propri contributi in U-Gov e possibile riversarli automaticamente in FLORE.

Come si depositano i documenti?
Sono possibili due modalità: l’autoarchiviazione da parte dell’autore o l’autorizzazione al deposito da parte dell’autore allo staff di FLORE. I testi dovrebbero essere nella versione definitiva del layout di stampa, nel rispetto, dove richieste, delle politiche di embargo stabilite dalle riviste (disponibilità open access del contributo qualche tempo dopo la pubblicazione del saggio nel circuito editoriale tradizionale).

Come viene protetto il diritto d’autore?
I contributi originali depositati restano di proprietà dell’autore il quale, al momento del deposito, deve essere titolare del diritto di comunicarli al pubblico e deve sottoscriverlo con una liberatoria. Se l’autore intende cedere a terzi (editori o altri) il diritto di sfruttamento dell’opera, per la pubblicazione su una rivista o su un libro, sarà ugualmente possibile depositare il contributo in FLORE, prevedendo un periodo di embargo durante il quale il testo completo non sarà visualizzabile né scaricabile; sarà comunque possibile consultarne i metadati (descrittivi, semantici e gestionali). Se i diritti sono stati ceduti in forma esclusiva, si può chiedere all’editore l’autorizzazione al deposito sul repository. Per aiutare gli autori saranno predisposti modelli di contratto di edizione che consentano l’autoarchiviazione e guide informative sulle modalità di gestione del diritto d’autore e sul rapporto con gli editori. L’apertura oggi del repository di Ateneo si configura positivamente anche in relazione al progetto PEER.

Quali sono i prossimi passi?
Occorre implementare quanto prima FLORE. Un primo apporto alla sua popolazione dovrebbe provenire dalla selezione e dal riversamento dei saggi pertinenti che si trovano ora nel vecchio archivio. Contemporaneamente sarà necessaria una forte iniziativa a livello di organi di Ateneo che stimoli e consigli caldamente il deposito tramite l’attuazione di politiche di incentivazione. Queste politiche, per esempio, potrebbero inserire i repository all'interno del contesto della valutazione ministeriale e locale della ricerca, per il confronto delle performance tra atenei. (sd)

 

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