Lanciato con successo un telescopio solare italiano

Il Dipartimento di Astronomia e Scienza dello spazio dell'Ateneo fiorentino ha partecipato con successo al progetto SCORE (Sounding-rocket Coronagraphic Experiment), telescopio solare italiano realizzato insieme a ricercatori dell' Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF)-Osservatorio Astronomico di Torino e dell'Università di Pavia con fondi dell'Agenzia Spaziale Italiana, del Ministero dell'Università e dello stesso INAF. SCORE è stato progettato per osservare l'atmosfera esterna del Sole, la corona, e per ottenere immagini dell'emissione coronale alle lunghezze d'onda del visibile, ultravioletto (UV) e - per la prima volta - estremo ultravioletto. Per questo, per superare l'atmosfera terrestre che assorbe quella radiazione, il 14 settembre scorso è stato lanciato a bordo di un razzo sonda NASA dal White Sands Missile Range (WSMR), nel New Mexico (USA).

Il telescopio SCORE fa parte del programma HERSCHEL, (HElium Resonant Scattering in the Corona and HELiosphere) che studia l'abbondanza dell'elio coronale e l'accelerazione del vento solare utilizzando le prime osservazioni simultanee di elettroni, protoni e elio coronali.

Il programma HERSCHEL è stato realizzato da una collaborazione tra gli istituti italiani sopracitati, l'Institut d'Astrophysique Spatiale (IAS) di Parigi e il Naval Research Lab (NRL) di Washington, DC e coordinato dal Dr. Daniel Moses del NRL.

La corona solare è divenuta oggetto di particolare interesse da parte delle agenzie spaziali di tutto il mondo, in quanto è l'anello di congiunzione tra Sole ed eliosfera. Nell'eliosfera le magnetosfere planetarie, immerse nel vento solare, vengono continuamente perturbate dall'attività magnetica ed eruttiva del Sole. La corona è quindi la chiave per capire i fenomeni che controllano la metereologia spaziale (Space Weather).

Immagini della radiazione prodotta nella corona solare  dalle sue due componenti principali: idrogeno (a sinistra) e elio (a destra)

Una prima analisi dei dati conferma il completo successo scientifico dell'esperimento. Come atteso, si è ottenuta la prima immagine dell'emissione dell'elio presente nella corona solare, cioè dell'elemento del Sole di gran lunga più abbondante dopo l'idrogeno. Questo risultato costituisce la prima misura dell'abbondanza dell'elio in corona; un dato di grande importanza per la comprensione della formazione del vento solare.

La struttura della corona, se osservata da SCORE nell'emissione dell'elio oppure in quella dell'idrogeno, differisce sensibilmente, il che è indice di forti variazioni di composizione nell'atmosfera solare.

Dal punto di vista tecnologico l'esperimento ha dimostrato che un unico telescopio può osservare l'emissione della corona esterna dal visibile all'estremo UV, grazie all'uso di ottiche multistrato.

Il successo di questa nuova tecnologia coronografica è importante in quanto è la stessa che verrà usata per METIS (Multi Element Telescope for Imaging and Spectroscopy), strumento selezionato dall'Agenzia Spaziale Europea per il carico scientifico del Solar Orbiter, la sonda spaziale che per prima penetrerà all'interno dell'orbita di Mercurio, e si allontanerà di più di 30 gradi dal piano equatoriale solare, per poter osservare i poli solari tuttora inesplorati.

A tutte le operazioni di integrazione, lancio e recupero di SCORE hanno partecipato Marco Romoli, Federico Landini, Maurizio Pancrazzi, Mauro Focardi e Guglielmo Rossi, dell'Ateneo fiorentino.

Marco Romoli
Dipartimento di Astronomia e Scienza dello Spazio