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Zoologia, insetti sociali e selezione sessuale

C’è la firma di una docente fiorentina come guest editor nel numero speciale di Neuroscience & Biobehavioral Reviews (NBR) dedicato alla selezione sessuale - “Beyond sexual selection: the evolution of sex differences from brain to behavior”. Laura Beani, associato di Zoologia presso UniFi, ha curato un editoriale (DOI:1016/j.neubiorev.2014.09.001) con la biologa evoluzionista Marlene Zuk nel quale sottolinea aspetti  non convenzionali della selezione sessuale, che ha plasmato i comportamenti bizzarri, il sistema neuro-endocrino, il cervello stesso dei maschi.  I contributi spaziano dai ragni agli insetti, dai pesci agli uccelli, fino ai primati umani e non umani. 

In merito agli insetti sociali, “la letteratura scientifica si è occupata soprattutto delle femmine che sono le vere protagoniste della colonia lasciando nell’ombra i maschi che non hanno alcun ruolo sociale”, afferma Beani in “The trap of sex in social insects: from the female to the male perspective”, un articolo di rassegna dello speciale scritto con Francesco Dessì Fulgheri, Federico Cappa e Amy Toth (DOI:1016/j.neubiorev.2014.11.014) ”. I maschi non nutrono le larve, non costruiscono le celle né difendono il nido. “Eppure – aggiunge Beani, che con questi studi sulle vespe continua la tradizione fiorentina di Leo Pardi e Stefano Turillazzi - i maschi influenzano comunque l’evoluzione della società degli insetti, perché una scelta accurata del partner condiziona a lungo termine il successo della colonia”. E anche i maschi hanno le loro preferenze: scelgono le future regine piuttosto che le operaie.

 “Durante uno studio a lungo termine sulle vespe cartonaie – spiega Beani– mi sono accorta che la maggior parte degli accoppiamenti avvenivano alla fine dell’estate, come se la femmina volesse aspettare fino all’ultimo prima di scegliere e testare in questo modo la resistenza del maschio”. I maschi infatti lasciano il nido dopo pochi giorni e devono darsi da fare per occupare un territorio e mettersi in mostra. “Sono capaci di trascorrere ore intere a volare da un punto di posa all’altro – sottolinea Beani –  strofinano addome e zampe per marcare il territorio con secreti ghiandolari, ma non sono equipaggiati da armi e ornamenti vistosi. Nel processo di selezione del partner, oltre a questa capacità acrobatica, potrebbero contare anche altre variabili – le  macchioline gialle che spiccano sul nero dell’addome e l’intensità del colore giallo tipico dei maschi – su cui stiamo conducendo ulteriori esperimenti”.

Il volo nuziale dei maschi delle api e delle formiche è un’altra gara di resistenza e velocità. “E certo – conclude  Beani - negli insetti sociali, il sistema neuro-endocrino e il comportamento dei maschi rappresenta un esperimento naturale, fino a oggi poco esplorato, per valutare le pressioni della selezione sessuale”.

 rp

 
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