Il circolo dipendenti compie 90 anni

Promuove decine di iniziative e di attività culturali, ricreative e sportive rivolte al personale e ai docenti UniFi e offre continue occasioni di scambio e di aggregazione che alimentano il senso di appartenenza della comunità universitaria fiorentina. Il Circolo Dipendenti dell’Università di Firenze compie 90 anni. Per ricordare questo anniversario, venerdì 21 novembre l’Aula magna del Rettorato (piazza San Marco, ore 15) ospiterà un convegno al quale interverranno anche il rettore Alberto Tesi, il presidente del circolo dell’Ateneo fiorentino Domenico Sepe e il presidente dell’Associazione nazionale circoli italiani universitari Giuseppe La Sala. All’appuntamento prenderanno la parola la giovane psicologa Cristina Cecchini, che terrà un intervento su “Il valore dell’associazionismo”, e i docenti fiorentini Emilio Mario Castellucci e Paolo Dapporto che parleranno della storia del Circolo e delle prospettive future. 

Il convegno si inserisce in un programma più ampio di iniziative all’interno del quale hanno trovato spazio manifestazioni sportive e un concorso letterario. L’ultimo appuntamento del programma è la rappresentazione teatrale “Farm Hall 45” di Giuseppe O. Longo che si terrà giovedì 4 dicembre, alle 21, al Teatro Puccini. “Per salutare i novant’anni del circolo – spiega Sepe – abbiamo messo a punto un programma con proposte diverse, in modo da riflettere i differenti  interessi che convivono all’interno della nostra associazione”.

Quali sono state le tappe più significative nella vita del Circolo?

Inizialmente esistevano due soggetti: la società per impiegati, tecnici e subalterni che portava avanti attività ricreative e l’associazione di mutuo soccorso del personale tecnico, subalterno e delle biblioteche che promuoveva iniziative di tipo assistenziale. La fusione fra queste due realtà ha portato alla nascita del Circolo che per alcuni anni si distinse per dinamicità e spirito di iniziativa. Dopo la Seconda Guerra Mondiale le attività subirono un rallentamento. Nel 1974, grazie al rettore Giorgio Sestini, il Circolo conobbe un nuovo forte impulso. Venne redatto anche un nuovo statuto che ancora oggi conserva lo stesso impianto.  

Quali iniziative riscontrano maggiore successo?

Ci sono le iniziative sportive con lo sci, il ciclismo, il calcio e il podismo che hanno sempre riscontri molto positivi in termini di partecipazione. Numerose adesioni ottengono le proposte culturali e ricreative che organizziamo sempre più di frequente (dai corsi di disegno e pittura, fino a lezioni di Photoshop, ma anche visite ai musei di Firenze, escursioni e gite turistiche in Italia e all’estero). Cerchiamo infine di offrire il nostro supporto a iniziative a scopo benefico, in collaborazione con varie altre associazioni cittadine. E anche in questo caso il numero di chi partecipa è sempre significativo.

Tra dieci anni il Circolo festeggerà cento anni, così come l’Ateneo. Verso quali nuovi obiettivi è orientato il Circolo?

Puntiamo a consolidare la partecipazione dei nostri 2.200 iscritti e a diversificare ancora di più il tipo di attività da proporre. Abbiamo poi un progetto. Quello di realizzare nell’attuale sede di via Alderotti un museo del Circolo che possa ospitare le foto, le lettere e i documenti storici che abbiamo conservato in questi anni.

C’è qualche aneddoto che ricorda della sua esperienza legata al Circolo?

Mentre stavamo attraversando il Ponte San Niccolò, il rettore Augusto Marinelli mi disse che gli sarebbe piaciuto ospitare una gara di canottaggio come quella che ogni anno vede impegnati  gli studenti di Oxford e di Cambridge. Fu così che nel 2004, per gli ottant’anni dell’Università di Firenze, ci adoperammo con successo per organizzare Firenze il campionato nazionale di Dragon Boat, a cui parteciparono oltre 400 giovani universitari. (rp)

 

 

Nella foto, tratta dal sito del Circolo Dipendenti, il team UNIFI che ha vinto nel 2014 la XIII Sfida nazionale di Dragon Boat riservata ai Circoli Universitari Italiani (primo da sinistra, il presidente del Circolo Domenico Sepe).