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Start up e spin off UNIFI, una stagione di successi e riconoscimenti

 

È tempo di riconoscimenti e successi per le imprese startup incubate presso IUF (Incubatore Universitario Fiorentino) e per gli spin off dell'Università di Firenze. Le idee imprenditoriali innovative che nascono e si sviluppano nel “cubo” di Sesto Fiorentino si fanno notare nell'ambito di premi e manifestazioni di riconosciuta importanza.

Un primo caso da segnalare è quello di Probiomedica, spin-off UniFi, che ha vinto la “Start cup Toscana 2014” con CapsuLight, una capsula ingeribile a LED, piccola come una pillola di antibiotico, per la cura dell'infezione da Helicobacter pylori. CapsuLight contiene sorgenti luminose a led alimentate da una batteria che emette lunghezze d'onda nel blu e nel rosso. Grazie all'azione della luce, in presenza di fotosensibilizzanti naturalmente prodotti dal batterio, CapsuLight è in grado di distruggerlo senza utilizzo di farmaci.
Proseguendo con l'elenco, nella finale all'edizione 2014 del prestigioso Premio Marzotto si è fatta notare invece Ktech, le cui stampanti 3D sono rivoluzionarie in quanto a usabilità. Design accattivante, funzionamento semplice e intuitivo, totalmente wireless e con filiera produttiva localizzata interamente in Italia.
Anche nell'ambito del "Concorso di idee per la presentazione di idee innovative e buone pratiche già sviluppate e operanti in Toscana coerenti con il tema di Expo Milano 2015- Nutrire il pianeta, energia per la vita" numerose realtà legate a IUF si sono messe in evidenza. Tra i 20 progetti selezionati troviamo infatti quello di  FoodMicroTeam, che si rivolge alle aziende produttrici di alimenti fermentati (quali pane, vino e formaggio), che in parte si affidano a fermentazioni spontanee, di difficile gestione, e in parte utilizzano preparati commerciali di colture microbiche selezionate, col rischio di perdere la tipicità del prodotto. L’idea di FoodMicroTeam è quella di una sorta di “banca microbiologica” che possa offrire alle aziende la possibilità di isolare dal processo di fermentazione i propri microrganismi e di “depositarli”: la FoodMicroBank provvederà a conservarli e le aziende potranno così disporre di propri preparati, selezionati per soddisfare specifiche necessità produttive e capaci di garantire gli stessi vantaggi di un preparato commerciale.
Nel corso della stessa manifestazione è stato selezionato anche il progetto di Funghi Espresso, una start up maturata nell'ambito della prima edizione di Impresa Campus, che mira al riutilizzo del fondo di caffè prodotto dalle attività commerciali (bar e ristoranti) presenti sul territorio, per la produzione di funghi freschi e di kit per l'autoproduzione domestica, introducendo il concetto di “Urban Farming”, dove la produzione agricola è situata nei pressi della città per riutilizzare al meglio gli scarti che essa produce e per ridare alla città stessa prodotti alimentari con elevato valore nutritivo.
Oltre alle venti proposte premiate, altre idee innovative sono state ritenute meritevoli di pubblicazione nel catalogo che sarà presentato dalla Regione a Expo 2015. Tra queste sono state incluse altre due realtà targate UNIFI e IUF. Sono i Laboratori archeologici San Gallo, con un'idea per valorizzare il consumo dei prodotti locali, la filiera corta e il turismo rurale, e  NunaCode, con il suo “navigatore nutrizionale” che, mediante la lettura del codice a barre, indica quanto adatto sia il prodotto a soddisfare il fabbisogno nutrizionale del consumatore, o quanto esso sia sconsigliato.

Oltre alle imprese nate all'interno dell'Incubatore, altri riconoscimenti vengono conferiti a ricercatori e realtà dell'ateneo. Tra le dieci idee innovative per Expo 2015 troviamo infatti anche  Agrismart, piattaforma tecnologica per l’applicazione integrata su scala regionale delle tecnologie per un’agricoltura produttiva, sostenibile e di qualità. Il progetto, presentato da Riccardo Lisci mira a coinvolgere imprenditori, ricercatori ed enti locali su temi come la meccanizzazione, la difesa fitosanitaria, l’uso dell’acqua e del suolo, le tecniche agronomiche innovative, la salvaguardia della biodiversità.

Dal Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” provengono altre due idee segnalate. La prima, di Caterina Viglianisi  riguarda la possibilità di utilizzare nuovi additivi stabilizzanti per gli imballaggi alimentari, che si disperdono omogeneamente nel materiale plastico e non vengono “rigettati” dall’imballaggio, come invece accade aquelli usati attualmente, contaminando così l'alimento.
Il secondo progetto, di Marco Frediani, tramite un procedimento chiamato pirolisi, permette di trasformare i residui agroalimentari e forestali in prodotti da riutilizzare sotto forma di bio-char (solido), bio-oil (liquido) e gas combustibile. Si evitano così il ricorso alla discarica, la combustione e la produzione di gas inquinanti.

Questi successi testimoniano quanto fermento ci sia nel settore ricerca dell'Ateneo Fiorentino e nel suo Incubatore, anello di congiunzione tra la ricerca stessa e il mercato, ambiti tra i quali si svolge la sfida di attuare la  missione del trasferimento tecnologico, con idee innovative ed eco-sostenibili. (adriano padua)

 
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