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Notiziario |
Nuove ipotesi sulle origini dei pianeti
"Secondo recenti studi di geofisica però - aggiunge Bindi - le onde sismiche che attraversano il nucleo durante i terremoti profondi sembrano indicare che il nucleo composto dalla lega Fe-Ni è alleggerito dalla presenza di un elemento più leggero, che potrebbe essere silicio, ossigeno o zolfo. La presenza di alluminio nel meteorite - conclude il docente - potrebbe quindi fornire nuove direzioni su cui approfondire le ricerche sull’origine dei pianeti.” Non è la prima scoperta che si deve al meteorite, trovato dal gruppo di ricercatori nel 2011 e ufficialmente riconosciuto dalla Meteoritical Society con il nome di KHATYRKA (dal nome del fiume che scende dai monti Koryak) nel 2013. Sul corpo celeste infatti i ricercatori avevano identificato l’icosahedrite, l’unico quasicristallo presente in natura, che Bindi aveva riconosciuto nel 2009 durante lo studio di campioni mineralogici appartenenti alle collezioni del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze. Una volta analizzato, il minerale si è rivelato di natura non terrestre, mentre quelli che esistono e sono creati in laboratorio e utilizzati per svariate applicazioni per la loro eccezionale resistenza- come le pellicole antiaderenti delle padelle e le lamette da barba - si devono a Dan Shechtman che li ha sintetizzati per la prima volta nel 1982 e che per questo ha ricevuto il premio Nobel per la Chimica nel 2011. (sd) |
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