Home page - Archivio - Notiziario 2014 - Cooperazione internazionale, l'intervento UniFi ad Herat

Cooperazione internazionale, l'intervento UniFi ad Herat

Il fermento in corso in Afghanistan – di cui le recenti elezioni sono state un importante e positivo segnale - si può rilevare anche seguendo gli sviluppi di un progetto di cooperazione internazionale a cura del Laboratorio di geografia sociale (LaGeS) dell’Ateneo fiorentino. Per due anni (2011/12 e 2012/13), grazie al sostegno del Ministero degli Affari Esteri (Direzione Generale per la Cooperazione e lo sviluppo), il Master in Urban Analysis and Management è stato dedicato alla formazione di personale afghano proveniente dall’Università, dalla Municipalità e dal Dipartimento per lo Sviluppo Urbano di Herat. Successivamente il progetto di cooperazione, nel quale sono coinvolti docenti del Sagas (Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte, Spettacolo) e del Dida (Dipartimento di Architettura), ha lavorato alla realizzazione del nuovo masterplan strategico di Herat, seconda città del paese, per rispondere alle diverse esigenze di governo di un territorio che cresce molto rapidamente.

“La definizione del  masterplan, il documento di indirizzo strategico che formula un’ipotesi complessiva di sviluppo del territorio urbano, è avvenuta grazie al confronto con la società civile che è impegnata a fondo in un’azione di rinnovamento del Paese – spiega Mirella Loda, responsabile del Laboratorio di geografia sociale e ordinario di geografia – in particolare il contributo femminile è stato molto prezioso. Le donne hanno uno sguardo molto attento alla qualità della vita e ai numerosi problemi sociali, come il lavoro infantile. Inoltre sono ben consapevoli che la loro emancipazione passa dall’accesso all’istruzione e alla conoscenza”.

Il masterplan, presentato nel luglio scorso, è al vaglio dell’amministrazione centrale, intanto, dallo scorso gennaio, il progetto di cooperazione è entrato in una fase nuova. “Ci stiamo occupando di implementare il masterplan– prosegue Mirella Loda – e in particolare ci stiamo concentrando sul piano urbanistico di dettaglio per un distretto pilota e sulla mobilità, anche attraverso una vasta azione di rilevazione ed elaborazione dei dati a distanza. Periodicamente inoltre ci confrontiamo a Firenze con i tecnici afghani per esaminare e valutare insieme l’avanzamento dei lavori. La conclusione di questa fase avverrà tra un anno e mezzo”.

D’altro canto la realtà di Herat è molto complessa. “Stiamo parlando di una città di mezzo milione di abitanti, nella quale il 75% dei residenti ha meno di 25 anni, che raddoppierà la propria popolazione nel 2020 – precisa Loda – metà degli edifici sono stati costruiti negli ultimi dieci anni, per cui il rischio di un’espansione incontrollata, a macchia d’olio, è altissimo. Qui il governo del territorio è una vera priorità". Per affrontare questa emergenza ed evitare l’edificazione del prezioso terreno fertile a nord del fiume, il masterplan ha previsto lo sviluppo di tre città satellite, ciascuna con una propria specializzazione (produttivo-industriale, trasportistica-logistica, culturale-ricreativa).

Da un punto di vista scientifico il progetto di cooperazione internazionale ha prodotto degli output efficaci. L’Università di Herat ha aperto infatti un dipartimento di “Urban Development” e il prossimo anno attiverà il primo corso di laurea triennale in “Urban Planning”, dove sono coinvolti come docenti cinque dei diciotto allievi del master fiorentino. “Sono risultati estremamente importanti che hanno legittimato lo sforzo compiuto nella prima parte del progetto che aveva carattere formativo – continua Loda – adesso la nostra attenzione è focalizzata interamente sul trasferimento della conoscenza a distanza e anche sotto questo profilo stiamo ottenendo riscontri considerevoli. Organizzare da qui in maniera metodologicamente rigorosa alcune migliaia di interviste a Herat è un fatto concreto che dà la misura di quel che stiamo facendo. Gli strumenti di rilevazione empirica hanno funzionato bene, così come la complementarietà delle competenze che confluiscono nel LaGeS ha rappresentato un punto di forza di questo intervento”.

Il confronto con un popolo culturalmente molto diverso è un valore che è parte integrante di questa esperienza scientifica “Degli afghani - conclude Loda – mi hanno colpito a livello umano l’orgoglio, l’affidabilità, il rispetto, l’ospitalità, la riconoscenza, l’approccio globalizzato, mentre sul piano scientifico ho apprezzato la capacità di lavorare su obiettivi specifici, senza disperdersi, riuscendo a dare risposte concrete in un contesto complesso”. rp

 

 
Home page - Archivio - Notiziario 2014 - Cooperazione internazionale, l'intervento UniFi ad Herat
Marsilius - Motore di ricerca dell'Ateneo Fiorentino - logo
 
- Periodico telematico dell'Università degli studi di Firenze. Registrazione Tribunale di Firenze n. 2826 del 13.10.1980 - ISSN 2038-4432. Direttore responsabile: Antonella Maraviglia -
- Redazione: Ufficio stampa e Redazione sito web, Piazza San Marco, 4 - 50121 Firenze. Tel. 055-2757693 - fax 055-2756219 - email: ufficio.stampa@adm.unifi.it -

- progetto e idea grafica CSIAF -