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Terapie antitumore, la ricerca del BioElectroLab

 

Chiarire i meccanismi molecolari alla base della resistenza delle cellule tumorali ai farmaci chemioterapici è uno dei filoni di ricerca su cui si gioca il progresso delle terapie antitumore. Sull’ultimo numero della rivista scientifica “Angewandte Chemie International Edition” è stato pubblicato lo studio del BioElectroLab del Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff”, dedicato all’interazione di farmaci antitumorali a base di platino con una importante classe di proteine presenti nelle cellule (“Translocation of Platinum Anticancer Drugs by Human Copper ATPases ATP7A and ATP7B”, Doi: 10.1002/anie.201307718).

Lo studio è frutto della collaborazione tra il gruppo di ricerca fiorentino, composto da Francesco Tadini Buoninsegni, Gianluca Bartolommei e Maria Rosa Moncelli (in senso orario nella foto), i ricercatori dell'Università di Bari “Aldo Moro” Angela Galliani, Marilù Sinisi, Maurizio Losacco, Giovanni Natile e Fabio Arnesano, e Giuseppe Inesi, biochimico del California Pacific Medical Center Research Institute di San Francisco (USA).

 “I farmaci antitumorali a base di platino, come cisplatino, oxaliplatino e carboplatino, sono ampiamente utilizzati nelle terapie chemioterapiche di vari tipi di tumori - racconta Maria Rosa Moncelli, associato di Chimica fisica e responsabile di BioElectroLab - Sfortunatamente, le cellule maligne diventano in breve tempo resistenti al trattamento con tali farmaci; questo fenomeno è ancora poco chiaro e non ben compreso.”

“Recentemente - commenta Francesco Tadini Buoninsegni, ricercatore del BioElectroLab - alcuni studi hanno individuato una relazione tra resistenza delle cellule al cisplatino e proteine di membrana responsabili del trasporto dello ione rame, tra cui le rame ATPasi, che sono presenti in organelli interni delle cellule.”

 Lo studio ha esaminato a livello molecolare l’interazione del cisplatino e oxaliplatino con le rame ATPasi umane (comunemente indicate con la sigla ATP7A e ATP7B) utilizzando una sofisticata e innovativa tecnica sperimentale - acquistata grazie a un finanziamento dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze - che consente di monitorare il trasporto di specie ioniche da parte di proteine di membrana.

 “Abbiamo dimostrato sperimentalmente che le rame ATPasi sono in grado di trasportare i farmaci a base di platino attraverso una membrana biologica. - spiega Tadini Buoninsegni - Inoltre, lo studio ha permesso di caratterizzare in dettaglio anche il legame di tali farmaci con un particolare sito citoplasmatico della proteina ATP7A.”

 “Sia il trasporto del composto di platino da parte della ATPasi attraverso la membrana biologica che il legame del farmaco a un’area specifica della proteina - conclude Tadini Buoninsegni - possono verosimilmente contribuire alla resistenza delle cellule al cisplatino in vivo, con prevalenza di uno o dell’altro fenomeno in relazione alle dosi e ai tempi di somministrazione del farmaco.” (sd)

Tadini Buoninsegni, Bartolommei, Moncelli - BioElectroLab Università di Firenze

 
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