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Cooperazione internazionale, l'impegno dell'Ateneo nel sud dell'Iraq

Migliorare la gestione delle risorse idriche per approdare a uno sviluppo agricolo sostenibile nel sud dell’Iraq. E’ il senso del progetto, finanziato dalla Cooperazione Italiana del Ministero degli Affari Esteri (MAE), che ha visto l’impegno del Dipartimento di Gestione Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali (GESAAF) dell’Ateneo per la formazione di 180 tecnici. Alcuni risultati di questo lavoro saranno illustrati in un incontro in programma ad Agraria (aula Magna, piazzale delle Cascine 18) giovedì 26 settembre alle 10.30.

Il progetto si è articolato in due fasi principali. La prima ha avuto inizio lo scorso gennaio e si è svolta per sei mesi nelle province irachene del Di Qare di Bassora, la seconda è in corso a Firenze e vede il coinvolgimento di 28 tecnici, 14 dei quali in Italia da inizio settembre. Sei i principali filoni che sono stati affrontati nel primo semestre in Iraq (irrigazione in condizioni di salinità; controllo e gestione della filiera per la produzione ittica; allevamento di bovini e bufali nelle zone umide; risicoltura sostenibile; costruzioni a servizio di microfiliere agro-zootecniche; gestione di parchi nazionali). Quattro (risicoltura sostenibile; acquacoltura; gestione di parchi nazionali; meccanizzazione agricola) sono stati ripresi e approfonditi a Firenze.

“Il tema dell’acqua è cruciale – spiega Matteo Barbari, direttore del GESAAF – soprattutto in aree dove le temperature sono elevate, anche oltre cinquanta gradi, per un lungo periodo. Nel sud dell’Iraq c’è poca acqua e per lo più è salina. Una criticità questa che riguarda in modo particolare l’Eufrate”. Nelle prossime settimane il MAE potrebbe dare il via libera ad altri progetti che prevedono il coinvolgimento dell’Ateneo fiorentino. “Uno in particolare riguarda il potenziamento delle attività produttive nelle storiche paludi irachene che furono prosciugate da Saddam – aggiunge Barbari – si tratta di vere e proprie oasi sotto il profilo naturalistico dove al momento la presenza umana è confinata ai margini”. Finora sono stati quattro i progetti condotti in Iraq dall’Ateneo e approvati dal MAE. Il primo risale al 2006 e riguardava il sostegno della produzione della palma da dattero e la valorizzazione di questi prodotti.

I rapporti con l’Iraq si sono consolidati anche grazie a un recente accordo con il Ministero dell’Alta Educazione volto a favorire gli scambi di studenti e docenti e la collaborazione culturale e scientifica. Nell’ambito di questa intesa rientra la missione di 17 visiting professor (8 dei quali sono ospiti proprio in questo mese, mentre il secondo gruppo è atteso per la metà di ottobre). Durante il loro soggiorno i docenti, provenienti da diverse sedi universitarie irachene, avranno modo di partecipare alla vita dei dipartimenti dell’Ateneo, in particolare della Scuola di Agraria, prendendo parte a lezioni, riunioni istituzionali, visitando laboratori e officine, oltre a svolgere visite tecniche guidate in aziende sul territorio nazionale. (rp)

 

 

 

 

 

 

 
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