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Horizon 2020, accordo con Ente CrFirenze per intercettare finanziamenti europei

Attingere finanziamenti ai fondi europei così da sviluppare progetti di ricerca che generino sviluppo economico e occupazione sul territorio. E’ questo lo scopo della piccola ‘task force’ prevista dal progetto ‘Vincere in Europa. Formazione e servizi per l’Internazionalizzazione della ricerca’ scaturito da un protocollo d’ intesa tra Ente Cassa di Risparmio di Firenze (che ha stanziato 50 mila euro) e il Centro di servizi di Ateneo per la valorizzazione della ricerca e la gestione dell’Incubatore universitario (CsaVRI) dell’Università di Firenze (che contribuirà con una serie di attività di supporto alla formazione e alla comunicazione). Lo hanno firmato stamani Giampiero Maracchi, presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, e Marco Bellandi, presidente di CsaVRI.

L’iniziativa, presentata stamani alla stampa, intende formare competenze che si possano affiancare alle attuali strutture e professionalità dell’Ateneo per potenziare la capacità dei centri di ricerca di attingere ai fondi europei, anche attraverso una documentazione che sia sempre più in linea con le esigenze e i format richiesti dai bandi dell’Unione Europea. 

La squadra sarà formata da tre giovani agenti dell’internazionalizzazione selezionati da Csavri, che opereranno in stretto raccordo con l’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo, con il Dipartimento Interistituzionale Integrato (Dipint) dell’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi. Gli agenti, attraverso il lavoro a contatto con gli uffici dell’Ateneo, acquisiranno, sotto la guida di tutor, un’esperienza mirata sui vari problemi inerenti la gestione del progetto finanziato e i rapporti con la Commissione Europea. Insieme ai docenti di gruppi di dipartimenti omogenei, usufruiranno anche di specifici corsi di formazione in loco svolti da formatori APRE (Agenzia per la promozione della Ricerca Europea), della Commissione Europea e dell’Antenna Regione Toscana a Bruxelles, oltre che da esperti esterni già coinvolti nei progetti coordinati da docenti dell’Università di Firenze come supporto al management. L’obiettivo è accedere ai fondi (in particolare quelli a gestione diretta)  di Horizon 2020, il grande programma europeo per la ricerca e l’innovazione (2014-2020), su temi di specifico interesse nell’ambito della formazione, innovazione sociale, ambiente, competitività e impresa, consumo e salute, cooperazione internazionale.

 “Così come è avvenuto per il precedente progetto intitolato ‘Ricerca&Servizi’ (relativo al marketing e allo sviluppo dei servizi erogati dai centri di Ricerca dell’Ateneo) che abbiamo presentato lo scorso maggio – osserva il professor Giampiero Maracchi, presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze – sempre più intendiamo affiancarci ad importanti istituzioni del territorio nello sviluppo di operazioni che, a loro volta, siano capaci di produrre sviluppo e occupazione che sono tra le emergenze di oggi, sia a livello nazionale che locale. In questo caso, contiamo di ottenere un doppio risultato: formare professionalità sempre più necessarie in un contesto europeo nel quale ci troviamo e integrare, con una azione mirata, le strutture esistenti dell’Ateneo’’.

“L’Italia – spiega Elisabetta Cerbai, prorettore alla ricerca dell’Università di Firenze - contribuisce alla ricerca europea con il 14% dei fondi complessivi, ma ne recupera solo l’8% per i propri progetti che concorrono ai bandi comunitari. C’è quindi un ampio margine di miglioramento in questo campo in cui l’Ateneo fiorentino è fra quelli che registrano le maggiori prestazioni. L’accesso ai finanziamenti è, però, disuguale e potrebbe essere incrementato, in particolare nel settore delle scienze sociali e nell’area umanistica e della formazione, mirando a proposte spiccatamente interdisciplinari così come previsto nel programma Horizon 2020”.

 “La competizione per i finanziamenti europei – afferma Marco Bellandi, che riveste anche la carica di prorettore al trasferimento tecnologico dell’Ateneo fiorentino – è sempre più difficile, le richieste sulle caratteristiche del partenariato sono sempre più complesse e le fasi di sottomissione, negoziazione e rendicontazione dei progetti particolarmente onerose. Per questo è fondamentale la presenza di una squadra di supporto accanto al ricercatore universitario e industriale che aiuti nell’analisi dei bandi, nella divulgazione delle opportunità, nell’accompagnamento personalizzato alla progettazione internazionale”.

 
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