Tredici incisioni di Donna Danna Shamir dedicate al "Giardino dei Semplici"

Un racconto di fantasia, illustrato su tredici lastre di rame, sul valore dell’amicizia e sulla bellezza della natura ambientato nell’Orto botanico del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze. Si intitola “Il Giardino dei Semplici” la storia a cura della disegnatrice israeliana Donna Danna Shamir che si ispira a un evento,  il festeggiamento dei duecento anni dell’albero di sughero organizzato nel 2005 dal Museo di Storia Naturale, al quale la stessa autrice aveva partecipato personalmente. Le incisioni saranno esposte in una mostra che sarà inaugurata martedì 10 settembre presso la Sala Servi della Comunità ebraica di Firenze (via Farini, 6 con orario: 10-17.45 da domenica a giovedì; 10-17 il venerdì) e resterà aperta fino al 29 settembre, giorno in cui si celebra la “Giornata europea della cultura ebraica”.

“Non avevo mai visto un albero così vecchio e bello – spiega Donna Danna Shamir riferendosi alla sughera dell’Orto botanico – quel compleanno così particolare, che aveva richiamato persone di ogni  età, mi colpì molto. Ricordava in qualche modo il «capodanno degli alberi» che, in Israele, celebra i diritti della natura e la reciproca alleanza con l’uomo, una festa che riconosce l’importanza di ogni specie di frutto della terra e rinnova la nostra promessa di un continuo impegno nei suoi confronti.” Al rientro a casa Danna Shamir decide di mettere per iscritto emozioni e pensieri che aveva raccolto in quella speciale occasione. Da qui nasce il racconto “Giardino dei Semplici”, da poco uscito in Francia con Grandir dal titolo “Jardin des Simples”, e l’illustrazione in tredici incisioni. “Quest’ultimo lavoro, per il quale ho adoperato tutte le tecniche più tradizionali di calcografia, mi ha richiesto cinque anni di tempo - spiega – uno sforzo che il Museo di Storia Naturale ha fortemente apprezzato. Quando ho proposto loro di organizzare un’esposizione, quale omaggio a uno dei tesori più preziosi dell’Ateneo fiorentino, la risposta è stata entusiasta.  Il “Giardino dei Semplici” è dedicato agli amici dalle foglie verdi che non si stancano mai di regalarci bellezza, frutti, ombra e segreti condivisi”.

“La storia, apparentemente destinata solo ai ragazzi è rivolta in realtà a un pubblico adulto ed è una sorta di rivisitazione della festa della sughera a cui avevo davvero partecipato. Solo che l’evento questa volta era stato organizzato da un giardiniere immaginario, un uomo buono e inguaribile ottimista. Al suo invito, però, gli altri abitanti del Giardino dei Semplici – donne e uomini che vivono sugli altri alberi dell’Orto - rispondono solo a metà. Decidono di inviare un dono, ma di non partecipare. Fino a quando, complice l’ingresso nell’Orto di un porcospino particolarmente generoso, cambiano idea e prendono parte ai festeggiamenti. E’una storia “buonista”, forse un po’ new age, che racconta però anche la semplicità e in fondo l’innocenza degli uomini”.    (rp)