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Il minerale venuto dallo spazio continua a far parlare

Torna a far parlare di sé sulle riviste scientifiche internazionali il quasicristallo naturale, l’unico conosciuto e individuato di sicura origine extraterrestre. Ha ora ufficialmente un nome scientifico la meteorite che contiene il minerale, ufficialmente approvata dalla Meteoritical Society con il nome di KHATYRKA.

La descrizione è apparsa in questi giorni in un articolo sulla rivista 'Meteoritics and Planetary Science', firmato da un gruppo internazionale di ricercatori, fra cui Luca Bindi del Dipartimento di Scienze della terra dell’Ateneo.

Bindi è l’autore della scoperta del primo quasicristallo naturale, riconosciuto durante lo  studio di campioni mineralogici appartenenti alle collezioni del Museo di Storia Naturale di Firenze (di cui ha dato notizia la prestigiosa rivista Science nel 2009). Gli studi successivi hanno messo in evidenza la composizione del minerale e ne hanno indicato l’origine non terrestre (di cui ha dato notizia la rivista PNAS nel 2012, leggi ancora). La rilevazione degli isotopi dell’ossigeno sul campione fiorentino ha dimostrato, infatti, che appartiene ad un meteorite vecchio di 4,5 miliardi di anni, formatosi all'inizio del sistema solare.

Nel 2011 i ricercatori sono andati a indagare sul campo, cioè nel sito della Chukotka, nel territorio dei monti del Koryak  all’Estremo Oriente della Russia da cui proveniva il campione fiorentino. Qui sono stati trovati altri campioni contenenti quasicristalli naturali, che hanno permesso di confermare le ipotesi scientifiche fatte sulla provenienza del minerale (leggi ancora). Il nome della nuova meteorite è ripreso da quello del fiume Khatyrka che scende dai monti Koryak.


Il quasicristallo è un materiale decisamente unico che è stato scoperto per la prima volta in laboratorio dallo scienziato israeliano Dan Shechtman nel 1982. Shechtman ha ricevuto il Premio Nobel per la Chimica nel 2011 per questi studi e le ricerche di Bindi sui quasicristalli naturali sono stati citati dalla Commissione per l’assegnazione del Nobel a Shechtman. I quasicristalli sono decisamente singolari in quanto la loro struttura non si ripete regolarmente come nei cristalli ordinari. Gli atomi all'interno dei quasicristalli sono disposti come in un mosaico - in modelli regolari, ma che non si ripetono mai nello stesso modo.

Dal 1982 ad oggi, sono stati creati in laboratorio oltre un centinaio di quasicristalli artificiali, a diversa composizione chimica, utilizzati in una varietà di applicazioni, dalle pellicole antiaderenti delle padelle e delle posate, a cuscinetti a sfera e persino nelle lamette da barba.

Ma solo un quasicristallo naturale è stato documentato fino ad oggi, ovvero quello scoperto da Luca Bindi e che è stato accettato dalla International Mineralogical Association con il nome di icosahedrite.

 

L’articolo di Bindi e al. è disponibile online http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/maps.12170/abstract

 
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