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Biblioteche, oltre duecento volumi storici di pregio a portata di clic con "Impronte digitali"

Oltre duecento volumi rari e di pregio storico a portata di clic. E’ il servizio reso possibile da“Impronte digitali”. Il catalogo online attivo dallo scorso dicembre sul sito del sito del Sistema Bibliotecario d’Ateneo consente di consultare le collezioni più preziose di questo incommensurabile tesoro, che possono essere così preservate e messe a disposizione di tutta la comunità di studiosi.  Di questo servizio, del suo valore e delle sue funzionalità, parliamo con Simona De Lucchi della Biblioteca Biomedica dell’Ateneo.

Impronte digitali è una delle realizzazioni del progetto Digitalizzazione per i servizi bibliotecari  e costituisce l’interfaccia di ricerca delle collezioni digitali del Sistema Bibliotecario. Il catalogo è stato pubblicato sulla home page del Sistema Bibliotecario d’Ateneo a fine dicembre 2012. Contiene 192 volumi per un totale di 207 record digitali, 85.148 immagini jpeg e 14.187 immagini pdf e 11.222 spogli di articoli di periodici. Il materiale è molto vario e appartiene a tutte le cinque Biblioteche di area del Sistema Bibliotecario. Impronte digitali è stato allestito nel rispetto degli standard e normative nazionali e internazionali sull’ accessibilità e usabilità quali la legge Stanca e le linee guida del W3C.

Quali sono i principali obiettivi che sono stati raggiunti attraverso Impronte digitali?

Le finalità del progetto sono quelle di creare una prima raccolta di testi digitalizzati e un ambiente tecnologico adatto ad ospitare e gestire tale materiale in modo organico ed integrato L’iniziativa contribuisce alla diffusione del patrimonio culturale delle biblioteche dell'Ateneo, garantendo l'accesso online a un’ampia collezione digitale, il supporto alla didattica e alla ricerca, la tutela degli originali, che sono messi così al riparo dai possibili danni derivanti dalla consultazione diretta.

Con quale criterio è avvenuta la scelta del materiale bibliografico da inserire nel catalogo?

Ci siamo orientati verso quel materiale particolarmente significativo o per la rarità, in taluni casi unicità, che rendono il documento prezioso di per sé stesso o per l’interesse dimostrato dai nostri utenti, e più in generale degli studiosi, che ne hanno fatto frequente richiesta in consultazione. La digitalizzazione di tale materiale vuole quindi favorire, migliorare se non, in taluni casi, continuare a garantire i servizi che le nostre biblioteche offrono, realizzando il binomio conservazione/fruizione. 

 Quali sono i testi scelti per il catalogo? Ci può dare i titolo delle opere più significative?

Premesso che è molto difficile stabilire quali tra le opere presenti nelle Impronte Digitali sia più preziosa rispetto ad altre posso ricordare i preziosi incunaboli della Biblioteca Umanistica e della Biblioteca Biomedica, alcuni dei quali provenienti dalle antiche biblioteche Mediceo-Palatina (Ephemerides, 1484) e dell’antico Ospedale di Santa Maria Nuova (Clavis sanationis, 1474), volumi monografici di particolare rappresentatività quali quelli della Biblioteca di Scienze relativi ai resoconti di viaggi di esplorazioni naturalistiche fra ‘700 e ‘800 (Viaggi alle Due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino di L. Spallanzani, Viaggio in Siberia di S. Sommier, Viaggio intorno al globo della r. pirocorvetta italiana Magenta di Enrico H. Giglioli) oppure di interesse antropologico (Atlante della espressione del dolore di P. Mantegazza e Cefalogia fisonomica diuisa in dieci deche di C. Ghirardelli) o il  monumentale repertorio Macrolepidotera of the world di A. Seitz; i volumi della Biblioteca di Scienze Sociali rappresentativi dell'evoluzione della dottrina giuridica toscana, in particolar modo della scienza penalistica (Codice penale toscano, Scritti germanici di diritto criminale, F. Mori, Programma del corso di diritto criminale, F. Carrara) o quelli della Biblioteca di Scienze Tecnologiche che documentano lo studio e lo sviluppo architettonico, nonchè la descrizione, della città di Firenze (Studio d'architettura civile di F. Ruggieri,  Disegni di fabbriche eseguite per commissione di particolari, di G. Poggi). Fra i molti importanti periodici, sono stati selezionati titoli significativi tra i quali Acta Eruditorum, fondato alla fine del Seicento su iniziativa di Leibniz, Bibliotheca Mathematica, Giornale Botanico, Giornale di Firenze, periodico medico del ‘700, Ricordi di architettura, importante iniziativa editoriale a tavole monocrome che raffigurano monumenti italiani di interesse architettonico, Giornale de' letterati, pubblicato a Firenze dal 1742 e Hermes, rivista di critica e letteratura di ispirazione dannunziana. Di particolare rilievo e unicità sono anche le 136 tavole composte prevalentemente da disegni utilizzate da Luigi Adriano Milani durante le sue lezioni di archeologia presso l'Istituto di studi superiori.

Quali sono le funzionalità di Impronte digitali?

Il catalogo ha varie funzionalità che riguardano la ricerca, la consultazione e la fruizione del materiale. Per quanto riguarda la ricerca, sono previste la ricerca semplice, avanzata (dove è possibile ricercare più termini in campi diversi di ricerca) e per liste, criterio che permette di scorrere la lista dei termini all’interno del campo prescelto in ordine alfabetico partendo dal termine di ricerca, e di ricerca testuale. Quest’ultima modalità di ricerca è particolarmente utile perché consente la ricerca all’interno delle didascalie delle immagini presenti nei volumi digitalizzati e dei file testuali generati da OCR in modalità full text per i documenti pubblicati dall’800 in poi. Per quanto riguarda le funzionalità di consultazione del materiale, nelle Impronte digitali, il volume può essere sfogliato con una visualizzazione “con indice”, cioè una visualizzazione che permette lo sfoglio delle immagini utilizzando la struttura d’indice del contenuto del volume. Ogni nodo di indice, che può corrispondere ad un capitolo oppure ad una qualsiasi partizione interna del testo, comprende sia le immagini in formato jpeg che le immagini pdf. L’indice può essere tolto dalla visualizzazione e le pagine possono essere sfogliate con le immagini a pagina intera. La visualizzazione sequenziale invece consente di sfogliare il volume con le immagini visualizzate una accanto all’altra, come un libro aperto. Si possono utilizzare altre funzionalità come lo zoom, la lente, utili per un’analisi dei dettagli nel testo, e la rotazione dell’immagine. Le funzionalità di fruizione consentono il download, la stampa e l’invio per mail delle immagini sia nel formato jpeg che nel formato pdf.

Che tipo di lavoro è portato avanti con i periodici?

Di tutti i periodici sono stati effettuati gli spogli degli articoli. Gli articoli, che per il periodico Ricordi di Architettura corrispondono ad ogni singola tavola, sono ricercabili per autore, parole del titolo oltre che per dati di pubblicazione e, per gli articoli pubblicati dall’800 in poi, anche per parole contenute nel testo. La scheda di dettaglio dello spoglio contiene il link al volume che lo contiene che, a sua volta, rimanda a tutti gli spogli contenuti.

 Come si colloca in prospettiva il servizio Impronte digitali all’interno del Sistema Bibliotecario d’Ateneo?

Il catalogo avrà un ruolo centrale in quanto costituirà un punto di raccolta anche delle varie realizzazioni digitali di libri, manoscritti, riviste e di altro materiale di interesse scientifico, storico e culturale che singole sedi bibliotecarie dell'Università di Firenze hanno provveduto ad effettuare negli anni passati. Il sistema è predisposto ad ospitare materiale di formati diversi, quali gli audio ed i video, come anche materiale con esigenze di limitazione per l’accesso, come per indirizzo IP,  oppure limitazioni delle funzionalità, (no alla stampa, no al download) nel rispetto, per esempio, di vincoli imposti da eventuali diritti d’autore. Impronte digitali diventerà così l’interfaccia per conoscere le nostre collezioni e il punto di accesso da dove lo studente, il docente, lo studioso e, più genericamente, l'utente della rete può consultare facilmente e agevolmente documenti unici o di difficile consultabilità posseduti dalle biblioteche dell’Università fiorentina, testimoni della ricchezza del suo patrimonio documentario e, nel contempo, della necessità della sua tutela.  (rp)

 
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