Ricerca genetica, studiare da imprenditori allo IUF

Da febbraio si divide tra i laboratori di via Pieraccini, dove svolge attività di ricerca, e l'Incubatore Universitario Fiorentino (IUF) di Sesto Fiorentino, dove studia da imprenditrice. Edda Russo, 34 anni, calabrese, una laurea in Scienze Biologiche e un dottorato di ricerca in Biochimica e biologia applicata, oggi assegnista presso il Dipartimento di Scienze biomediche, sperimentali e cliniche, ha partecipato al secondo ciclo di "Una palestra di intraprendenza" organizzata dal Servizio Orientamento al Lavoro e Job Placement (OJP) dell'Ateneo."La mia passione è sempre stata la biologia, ma nel mio campo gli sbocchi si sono assottigliati e ho capito di essere a un bivio. Davanti a me si prospettava la possibilità di andare all'estero o ripiegare su un altro lavoro, rinunciando all'aspirazione di una vita. Nessuna delle due ipotesi mi allettava davvero".

Poi cos'è successo?

Nell'autunno del 2011 ho partecipato al bando dell'ottavo programma FixO,promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali per indirizzare i dottorandi di ricerca in un percorso finalizzato all'innovazione e all'occupazione. Quest'esperienza, durata quattro mesi, mi ha aiutato a prendere maggiore consapevolezza dei miei mezzi. Ho capito di avere spirito di iniziativa, di volermi misurare con nuove sfide, di avere un profilo adeguato per avviare un'attività imprenditoriale. Così, dopo aver concluso il dottorato, nel novembre dello scorso anno, ho preso parte alla palestra di intraprendenza di OJP.

Che cosa le ha dato questo progetto?

Mi si è aperto un mondo. Mi sono resa conto di come la ricerca potesse trovare un'applicazione nel sistema produttivo. Ho capito che avrei potuto valorizzare la mia attività di ricerca in maniera diversa. Durante il percorso ho acquisito alcune conoscenze di economia, finanza, marketing che sono fondamentali per supportare un'attività di impresa. Ho assistito alle testimonianze di alcuni imprenditori che ci hanno trasmesso la loro passione e incoraggiato ad andare avanti nonostante il protrarsi della crisi. Nei mesi scorsi ho potuto mettere a fuoco la mia idea e gli esperti che mi hanno seguito, dopo averne verificato la fattibilità, mi hanno indicato nello IUF la tappa successiva da percorrere verso la costituzione di uno spin off accademico.

Non abbiamo ancora parlato della sua idea di impresa. In che cosa consiste?

La mia idea è direttamente collegata al progetto di ricerca che sto portando avanti con la dottoressa Cecilia Malentacchi e il professor Ferdinando Ficari, del team del professor Francesco Tonelli, e il professor Renato Fani. Il focus dell'indagine riguarda la caratterizzazione della flora batterica intestinale. I nostri studi clinici si concentrano su pazienti affetti da MICI (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali), quali malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa. Indaghiamo l'origine e cerchiamo di capire le implicazioni cliniche di queste patologie. Per farlo applichiamo dei test, all'interno di una procedura, che possono essere estesi anche alla popolazione sana. In questa fase stiamo lavorando a un format, alla definizione cioè di una piattaforma del servizio, che sarà brevettato entro un anno. In sintesi il nostro è un progetto di genetica che può avere diverse possibili applicazioni, ad esempio nella prevenzione delle patologie di cui ho parlato, nella cura di problemi intestinali o dell'obesità.

Su cosa sta lavorando allo IUF?

Nelle scorse settimane ho seguito delle lezioni di marketing ed economia. Insieme ad altri venti colleghi impariamo a conoscere come si sviluppa un' idea di impresa e si conducono le indagini di mercato. In questi giorni con l'aiuto dei tutor sto preparando il business plan. Entro la fine di aprile dovrò consegnare una bozza del documento e per giugno la versione definitiva. In estate, se tutto andrà bene, avverrà la "preincubazione". Lo IUF fino a dicembre continuerà a fornirci un servizio di consulenza che, in questa fase iniziale soprattutto, sarà assolutamente indispensabile.

Il prossimo anno si vede nei panni dell'imprenditrice?

L'Università di Firenze ci offre un'opportunità preziosissima che pochi atenei italiani hanno previsto per i giovani studiosi. Io certamente ce la metterò tutta affinché questa nostra attività diventi un'eccellenza.

(rp)