Home page - Archivio - Notiziario n. 5, 2012 - Nuovi Spin off crescono

Nuovi Spin off crescono

Continua l’opera di trasferimento dell’innovazione dal mondo accademico a quello del lavoro, iniziata da qualche anno dall’ateneo. Sono operativi cinque nuovi spin off dell’Università di Firenze che hanno usufruito dei servizi di formazione, consulenza e supporto logistico dell’Incubatore Universitario Fiorentino (IUF) e recentemente sono stati presentati al pubblico. Proviamo a conoscerli attraverso la voce dei loro giovani protagonisti.
Svariati sono i campi di azione delle nuove imprese nate dalla ricerca universitaria dell’Ateneo fiorentino: dall’ingegneria dei trasporti al monitoraggio dell’attività cardiorespiratoria di adulti e bambini, dalla salvaguardia ambientale alla diagnostica del patrimonio architettonico fino all’automazione.

NICReM
è una società fondata da un gruppo di ricerca coordinato da Leonardo Masotti, i cui membri afferiscono ai dipartimenti di Elettronica e Telecomunicazioni e di Medicina Interna dell’Università degli Studi di Firenze. Lo spin off si è recentemente aggiudicato il primo premio della Start Cup Toscana,  competizione - promossa dalla Scuola Superiore Sant'Anna insieme al network ILONOVA degli uffici del trasferimento tecnologico delle Università toscane, con il contributo della Regione e di Unioncamere -  che ha lo scopo di premiare imprese in avvio o avviate di recente e a forte contenuto innovativo. Lo spin off ha ottenuto così un finanziamento regionale di 7.000 euro, ha potuto partecipare a SMAU 2012 e prenderà parte alla finale del Premio nazionale per l’innovazione in programma il 29 e il 30 novembre a Bari.
“L’idea alla base del nostro spin off - spiega Sara Lapi, la più giovane partecipante a questa avventura imprenditoriale - è quella di utilizzare dei sensori commerciali già utilizzati in molti strumenti come i telefoni cellulari, i sensori accelerometrici, in un campo completamente diverso come quello del monitoraggio respiratorio. Ci siamo resi conto che gli attuali strumenti usati a questo scopo sono piuttosto ingombranti e scomodi, soprattutto certe tipologie di pazienti come i bambini o le persone obese o le donne incinte. Abbiamo dunque sviluppato dei sensori molto piccoli e molto leggeri che possono essere fatti aderire direttamente sul torace del paziente che quasi non si accorge di averli: il risultato è che l’indagine del comportamento respiratorio è anche più veritieria”.
Il monitoraggio prolungato è utile per lo screening delle apnee notturne, che è una patologia molto diffusa fra i 50 e i 60 anni. Oltre a procurare danni a lungo termine all’apparato cardiorespiratorio, ha anche influenze sull’immediato piuttosto pesanti: soffrire di attacchi improvvisi di sonno può essere molto pericoloso ad es.  per chi guida veicoli. “Il cliente con cui ci interfacciamo è la struttura ospedaliera o di ricovero, che poi applicherà i nostri strumenti elettromedicali sui propri pazienti” spiega ancora Lapi, che ha conseguito una laurea triennale in Ingegneria elettronica per poi specializzarsi in una laurea biennale in Ingegneria biomedica. (vai alla video-intervista)

MDM
, invece, è uno spin off che fornisce servizi di consulenza ingegneristica avanzata e attività di sperimentazione per lo sviluppo di prototipi reali e virtuali  con l’attrezzatura del laboratorio di Modellazione Dinamica e Meccatronica , che a sede a Pistoia. “Da molti anni - spiega Andrea Rindi, ricercatore del Dipartimento di Energetica “Sergio Stecco” - collaboriamo come gruppo universitario con Ansaldo Breda ma anche con altre realtà importanti e ci occupiamo del settore della dinamica di marcia. Per costruire un veicolo ferroviario o stradale è, infatti, importante studiare quale è il suo comportamento quando deve affrontare una curva o una sopraelevazione. Con gli strumenti che abbiamo a disposizione in laboratorio - continua Rindi -siamo in grado di realizzare, prima che venga costruito il veicolo, dei prototipi virtuali, dei modelli matematici che permettono di restituirci con ottima approssimazione il comportamento del veicolo realizzato. Sta prendendo sempre più campo anche la nostra collaborazione col Centro di Dinamica Sperimentale dell’Osmannoro, centro delle Ferrovie dello Stato, che è dotato di banchi per le prove dinamiche dei veicoli che progettiamo ed è legato soprattutto alla certificazione dei veicoli ferroviari. Gli interlocutori dello spin off sono, dunque, sia l’azienda dei trasporti ferroviari sia l’azienda costruttrice di rotabile ferroviario”.
Esiste anche un altro grande settore d’intervento di MDM, quello legato all’automazione e alla robotica industriale, che fa capo a Benedetto Allotta. “Stiamo esaminando alcune idee di business, di cui va valutata la fattibilità dal punto di vista tecnico e commerciale - spiega Allotta - ma non è escluso in un prossimo futuro MDM persegua lo sfruttamento industriale di idee e dispositivi sviluppati nell'ambito del progetto regionale THESAURUS (ormai nel suo ultimo anno di attività) e nell'ambito del progetto Europeo ARROWS (Archaeological RObot systems for the World's Seas) che è partito a settembre 2012 e si concluderà ad agosto 2015”.  I due progetti  si propongono di sviluppare metodologie e tecnologie scientifiche multidisciplinari (come robot subacquei autonomi dai costi contenuti) per individuare, censire e documentare  manufatti e relitti subacquei di valore archeologico ed etnoantropologico  (Vai alla video-intervista).

Sul versante della salvaguardia ambientale opera Carbon Sink, specializzata nell’elaborazione di politiche aziendali che garantiscano un’effettiva riduzione delle emissioni inquinanti, sulla base di quanto stabilito dai trattati internazionali sui cambiamenti climatici. “La convenzione quadro sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite e il conseguente Protocollo di Kyoto - spiega Stefano Vaglio - impongono agli enti governativi e alle aziende private, all’interno di determinati settori industriali, di ridurre le proprie emissioni di gas serra in atmosfera. Per permettere di raggiungere questo obiettivo – continua Vaglio - si possono utilizzare diversi strumenti: è possibile ridurre le proprie emissioni sul territorio locale. Ma ciò non è sempre possibile da un punto di vista tecnologico o economico-finanziario; in alcuni casi non si possono ridurre le proprie emissioni senza investire talmente tanto nella tecnologia che non avrebbe alcun senso rimanere aperti.” Esiste, perciò, la possibilità di sviluppare progetti di compensazione in paesi terzi, paesi in via di sviluppo, con cui si riducono le emissioni di gas serra in atmosfera oppure di assorbire i gas serra attraverso la riforestazione: un intervento positivo nei paesi di via di sviluppo sul bilancio globale serve a compensare un dato negativo qui. “In questo campo si inserisce l’azione di Carbon Sink - commenta Vaglio - che sviluppa la consulenza per soggetti terzi che vogliono sviluppare questo tipo di progetti, dall’altra parte abbiamo l’intenzione di diventare noi stessi sviluppatori di progetti” (Vai alla video-intervista).

Nel panorama della diagnostica e conservazione dei beni culturali agisce DiaCon, di cui ci parla Italo Celiento. “Attualmente il panorama della diagnostica e conservazione del patrimonio artistico e architettonico è frammentato in più specialità. Diacon cerca di raggruppare la maggior parte delle competenze utili a questi scopi, dal rilievo alla progettazione strutturale alla diagnostica del degrado. Partiamo dall’ orizzonte toscano, per arrivare potenzialmente a quello nazionale e internazionale. Ci serviamo della strumentazione tecnologica propria del rilievo, di indagini non invasive (georadar, tomografia, endoscopia…) che ci consentono di accertare le cause del degrado e progettare il restauro più adeguato” Diacon si compone di cinque giovani ricercatori, tre docenti universitari, alcuni liberi professionisti nel campo della conservazione e del restauro e due società che si occupano di indagini archeologiche. Lo spin off, che come gli altri è cresciuto all’interno dell’Incubatore Universitario Fiorentino, si trova adesso negli spazi delle Murate nel polo tecnologico dell’innovazione dei beni culturali (Vai alla video-intervista).

“Quasi il 40% del tempo lavorativo del personale delle aziende viene speso in modo inutile alla ricerca di informazioni e contenuti necessari per il lavoro” rivela Nicola Mitolo, dello spin off Effective Knowledge “Noi proponiamo soluzioni che possono rispondere a questo tipo di problematiche, cioè alla necessità di gestire informazioni interne, come manualistica, documentazione interna aziendale, contenuti formativi da condividere con una base di utenti in modo semplice ed efficace, riducendo i tempi di ricerca e di acquisizione. Le informazioni e i dati, che generalmente sono detenuto in modo non strutturato e frammentario, possono essere rese disponibili in modo centralizzato e indicizzato, diventando accessibili ovunque e con qualsiasi dispositivo (anche i più diffusi tablet, IPhone, smart phone, Android…)”.
Le tecnologie Effective Knowledge - che attualmente sono anche usate nel progetto europeo ECLAP (e-library for performing arts), importante piattaforma che aggrega contenuti  nell’ambito delle arti dello spettacolo - sono state selezionate dall’Agenzia per la Diffusione delle Tecnologie per l’Informazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel progetto “Italia degli Innovatori”, che si propone di far emergere i migliori esempi dell’innovazione e dell’eccellenza tecnologica italiana (vai alla video-intervista). (ddb)

 
Home page - Archivio - Notiziario n. 5, 2012 - Nuovi Spin off crescono
Marsilius - Motore di ricerca dell'Ateneo Fiorentino - logo
 
- Periodico telematico dell'Università degli studi di Firenze. Registrazione Tribunale di Firenze n. 2826 del 13.10.1980 - ISSN 2038-4432. Direttore responsabile: Antonella Maraviglia -
- Redazione: Ufficio stampa e Redazione sito web, Piazza San Marco, 4 - 50121 Firenze. Tel. 055-2757693 - fax 055-2756219 - email: ufficio.stampa@adm.unifi.it -

- progetto e idea grafica CSIAF -