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Cordoglio per docenti scomparsi

Negli ultimi due mesi la comunità universitaria fiorentina ha perso alcuni suoi illustri docenti: Miklos Boskowitz, Manfredo Manfredi, Salvo Mastellone, Franco Pacini, Paolo Rossi Monti.

 

Manfredo ManfrediManfredo Manfredi, nato nel 1925, si era laureato in Lettere nel 1948. Nel 1949 vinse una borsa di studio triennale bandita dall’Istituto Papirologico “Girolamo Vitelli” frequentando, poi, regolarmente l’Istituto negli anni successivi e collaborando col prof. Vittorio Bartoletti. Assistente di ruolo dal 1963, professore incaricato di Papirologia dal maggio 1967, è diventato professore ordinario nel 1981. Dal 1968 a tutto il 1998 ha ricoperto le funzioni di direttore e poi di presidente dell’Istituto Papirologico “Girolamo Vitelli”, occupandosi di recupero, restauro, trascrizione ed edizione di papiri. Dal 1964 ha partecipato alle campagne di scavo in Egitto dell’Istituto Papirologico fiorentino, assumendone anche la direzione dal 1967. Ha operato nei siti di Medinet El Faiyum (Kiman Fares) e di El Sheikh ‘Abadah (Antinoupolis). Ha anche frequentato il Museo Egizio del Cairo, collaborando al restauro e alla sistemazione dei papiri là depositati dopo le singole campagne. Anche nel 2000 si è recato in Egitto per i contatti con le autorità preposte alle antichità e per riprendere lo scavo nella Necropoli Nord di Antinoupolis e ha poi seguito ogni anno le campagne dal 2000 al 2004. Ha costantemente organizzato la sistemazione e il restauro delle collezioni dell’Istituto Papirologico. Negli ultimi anni ha coordinato l’organizzazione di uno spazio museale all’interno dell’Istituto con materiali provenienti dagli scavi. Ha curato l’edizione di diversi papiri sia letterari che documentari nei volumi editi dall’Istituto Papirologico Vitelli (nella serie dei Papiri della Società Italiana o in pubblicazioni occasionali) e in riviste o altre sillogi specialistiche. Ha collaborato alla redazione del Corpus dei Papiri Filosofici Greci e Latini.

 

Miklós BoskowitzMiklós Boskowitz, nato a Budapest nel 1935, si era formato in Ungheria. Ostacolato dal regime del suo paese, Boskowitz lasciò l’Ungheria nel 1968, chiedendo asilo politico in Italia e trovando l’aiuto di un grande storico dell’arte Carlo Volpe, attraverso il quale entrò poi in contatto con Roberto Longhi. Nel giro di pochi anni Boskowitz diventò il massimo esperto dellapittura fiorentina delle origini, e cominciò, presso l’Università di Cosenza la carriera universitaria. Chiamato, poi, dall’Università Cattolica di Milano e, quindi dall’Università di Firenze, dal 1995 ricoprì l’insegnamento di storia dell’arte medievale fino al pensionamento nel 2006. Nel 2010 è stato nominato professore emerito (in foto) ed è diventato accademico dei Lincei.
L'opera più importante a cui si è dedicato è il Corpus of Florentine painting, iniziato nel 1930 dall'americano Richard Offner, uno strumento indispensabile per gli studiosi d’arte italiana medievale. Nell’ambito di questo progetto, è stato pubblicato nel 2007 il volume riguardante i mosaici del Battistero di Firenze (The Mosaics of the Baptistery of Florence, Giunti, Firenze).

 

Paolo RossiPaolo Rossi Monti, professore emerito di Storia della filosofia, nato a Urbino nel 1923, si era laureato a Firenze con Eugenio Garin. Diventato professore ordinario nel 1961, dal 1966 è stato docente presso l’Università di Firenze.
Socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, ha ricevuto, nel corso della sua attività scientifica, prestigiosi riconoscimenti fra cui, nel 1985 la medaglia Sarton per la storia della scienza conferita dall’American History of Science Society e nel 2009, il Premio Balzan, assegnatogli per i suoi decisivi contributi allo studio dei fondamenti intellettuali della scienza dal Rinascimento all'Illuminismo.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo ha ricordato, in un messaggio alla famiglia e al rettore Alberto Tesi, con queste parole: “La scomparsa di Paolo Rossi, ancora fecondamente impegnato nella ricerca e nella riflessione ideale, è una grave perdita per la cultura italiana. Allievo e collaboratore di studiosi già affermatisi tra i maggiori del loro tempo - continua Napolitano - egli è stato maestro di conoscenza storica e filosofica, approfondendo con eccezionale acutezza il patrimonio del pensiero scientifico e collocandosi tra i grandi cultori e continuatori della tradizione rinascimentale. I riconoscimenti di alto valore nazionale e internazionale che gli sono stati attribuiti testimoniano l'indiscutibile spessore e risonanza del suo magistero. Ho personalmente avuto la ventura, in anni recenti, di incontrarlo nella sua Università di Firenze e di avere con lui scambi di opinioni che hanno accresciuto la mia ammirazione per la sua sapienza, per la sua cultura libera da ogni confine specialistico, per la sua visione e passione civile e morale".

 

Franco PaciniFranco Pacini, ordinario di Astronomia e astrofisica presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, era nato a Firenze nel 1939, ma ha vissuto e fatto gli studi secondari in Urbino. Si è laureato in Fisica nel 1964 presso l'Università di Roma. Dopo un soggiorno di studio in Francia, ha svolto per vari anni attività di ricerca e insegnamento presso la Cornell University (USA). Successivamente, dal 1975 al 1978, ha ricoperto le funzioni di responsabile della divisione scientifica presso l'Osservatorio Europeo Australe (ESO). Professore ordinario di Astronomia e Astrofisica presso l'Università di Firenze a partire dal 1975, è stato autore di un centinaio di pubblicazioni scientifiche originali: sono particolarmente noti a livello internazionale i lavori sulle stelle di neutroni che rappresentano lo stato finale dell'evoluzione di stelle più massicce del Sole. In particolare, nel 1967, è stato l'autore della previsione relativa all'esistenza delle stelle di neutroni ruotanti. Questa previsione fu confermata pochi mesi dopo dalla scoperta delle pulsars. Insieme a M. Harwit (Università di Cornell) ha sviluppato per primo l’interpretazione delle galassie con forte emissione infrarossa con episodi di formazione stellare.
Nel periodo 1991/93 è stato Presidente del Consiglio dell'Osservatorio Europeo ESO. Nell'agosto 2001 è stato eletto Presidente della organizzazione internazionale degli astronomi (Unione Astronomica Internazionale), carica che ha ricoperto fino all’estate 2003. Socio Nazionale dell'Accademia dei Lincei, ha ricevuto nel 1997 il Premio della Presidenza del Consiglio per la Scienza. Nel 2001 è stato nominato Commendatore della Repubblica e, nel 2002, cittadino onorario della città di Urbino.
Nel periodo 1978-2001 ha ricoperto la carica di Direttore dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri. Durante questo periodo ha promosso fortemente le attività dell’Osservatorio partecipando alla costruzione del maggior telescopio al mondo nell’emisfero nord e sviluppando uno dei più noti centri di ricerca astronomica a livello internazionale, con forte partecipazione di giovani studiosi provenienti da altre sedi italiane e dall’estero.
Negli ultimi anni ha incrementato in Arcetri un’intensa attività di diffusione della cultura scientifica rivolta ai cittadini e, in particolare, ai giovani e giovanissimi. A tal proposito ha promosso uno studio di fattibilità per realizzare sul colle di Galileo un Museo dell’Universo dedicato all’astronomia contemporanea. In occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2009-2010 dell’Università di Firenze ha svolto la prolusione ufficiale dal titolo “Gli orizzonti dell’astronomia, ieri e oggi”.

 

Salvatore MastelloneSalvatore Mastellone, professore emerito di Storia delle dottrine politiche, nato a Napoli nel 1920, era diventato ordinario nel 1966 all’Università di Perugia e dal 1970 è stato professore presso l’allora Facoltà di Magistero dell’Ateneo fiorentino, di cui è stato preside dal 1974 al 1977. Fra i suoi impegni presso l’Università di Firenze, anche la direzione, dal 1971 fino al 1996, del Centro di Cultura per Stranieri di cui rinnovò la struttura didattica trasferendone la sede a Villa Fabbricotti, dove è rimasto fino al 2001.
Mastellone, tra i massimi studiosi del pensiero politico europeo della democrazia e di Giuseppe Mazzini, era considerato il decano della disciplina di Storia delle dottrine politiche; alcune sue opere sono state tradotte anche in russo e in cinese.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso il cordoglio per la morte dell’illustre docente con un messaggio. "Lo avevo rivisto di recente e nuovamente ascoltato all'Università di Pisa - scrive Napolitano - e ne avevo apprezzato la lucidità e freschezza intellettuale. E' stato uno studioso di grande operosità e coerenza che ha dato un contributo destinato a restare nella storia degli studi mazziniani e risorgimentali. L'averlo conosciuto nei suoi e miei anni giovanili è stato per me sempre motivo di intenso e affettuoso ricordo di una personalità per la quale ho poi sempre nutrito stima e simpatia".(am)

 
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